Palazzo Bruno di Belmonte, Ispica
Voluto dall’onorevole Pietro Bruno di Belmonte, il quale voleva riunire in questo palazzo la sua famiglia con i suoi sette figli, Palazzo Bruno di Belmonte è uno dei palazzi più imponenti della città e testimonianza principale dello stile liberty in provincia di Ragusa.
Il palazzo, commissionato all’architetto palermitano Ernesto Basile nel 1905, subì diverse vicissitudini che fermarono spesso i lavori: dallo scoppio della Prima Guerra Mondiale, alla morte di Donna Giovanna, moglie di Pietro, e dello stesso Pietro due anni dopo.
I figli che lo ereditarono negli anni Venti riuscirono a completarlo e l’unica figlia che visse nel palazzo fu Preziosa Bruno di Belmonte.
Alla morte di Donna Preziosa nel 1962, il palazzo fu acquistato dall’amministrazione comunale ed è attualmente sede del Municipio di Ispica.
Il palazzo è considerato uno dei momenti di adesione di Ernesto Basile all’art nouveau che adatta il tema liberty con le sue delicate decorazioni floreali a temi già sviluppati in precedenza.
All’esterno il palazzo si contraddistingue per la sua imponenza che contrasta con lo stretto corso sul quale si affaccia.
L’edificio ha tre piani e due torri angolari, una nella facciata principale e l’altra nella facciata posteriore. Il livello inferiore della facciata è decorato con un bugnato liscio, mentre i due livelli superiori sono intonacati. L’ultimo registro è chiuso da una decorazione in maioliche policrome con motivi floreali e sovrastato da una cornice ad archi ciechi.
Gli architravi dei finestroni sono decorati con bassorilievi floreali scolpiti in pietra di Modica.
L’interno il palazzo invece si articola attorno ad una corte nella quale si affacciano le finestre dei piani superiori, modanate con cornici a decorazioni geometriche.