La fornace Penna - Sampieri
Chiamato anche ‘‘u sabbilimientu bruciatu” (la fabbrica bruciata), o è la Mannara di Monatalbano per i visitatori, l’imponente Fornace Penna fu voluta dal Barone Penna e realizzata su progetto dell’ingegner Ignazio Emmolo nel 1912.
Si tratta di una struttura imponente che si affaccia sul mare blu della Sicilia più meridionale.
Dotata di un forno Hoffmann, era una delle industrie più all’avanguardia del meridione e produceva laterizi riuscendo a sfornare diecimila pezzi al giorno tra mattoni e tegole vendute in molti paesi mediterranei.
Con la sua pianta basilicale, la Fornace tende a somigliare più ad una antica chiesa che ad una fabbrica. Su un lato fu costruita la ciminiera, intorno, circondato da vigneti, fu ricavato un grande spiazzo dove lasciar asciugare i laterizi prima di essere commercializzati.
La Fornace Penna dava lavoro ad un centinaio di persone dei ceti più bassi, molti degli operai erano poco più che adolescenti. Il 26 gennaio 1924 un incendio doloso la distrusse completamente. Vano fu il tentativo dei marinai di Sampieri, degli agricoltori dei fondi vicini e dei tanti operai, che cercarono di spegnere il rogo che ancora oggi rimane oscuro.
Sospetti di vendette politiche, possibili motivazioni di concorrenza si intrecciano in una tela che copre il mistero. La verità andò in fumo con la Fornace. «Hanno tolto il pane a tanti operai a me non hanno tolto nulla», commentò il Barone Penna la notizia dell’incendio alla Fornace.
Da quel giorno la Fornace Penna resiste a due passi dal mare, sferzata dai venti e dalla salsedine che di tanto in tanto causano alcuni crolli.
Si tratta di un vero e proprio monumento dell’età industriale, a ridosso del mare, in grado di creare un’atmosfera unica e suggestiva soprattutto all’alba e al tramonto quando il sole indora la pietra calcarea che la costituisce. Un luogo assolutamente da visitare.
Buona passeggiata!